Questa volta l'infallibile visio-milionario Elon Musk ha rimediato una figura da "poraccio", prendendosela con uno studente diciannovenne della Central Florida University "reo" di aver sviluppato un goliardico bot in Python capace di tracciare i voli del jet personale del Paperone della Tesla. Jack Sweeney, Jxck-S su GitHub, ha pensato bene di associare al suo bot un account su Twitter, @ElonJet. Col risultato che una comunità di 400 milioni di persone può monitorare istante per istante gli spostamenti del guru della tecnologia: il quale ovviamente non ha per niente gradito questo servizio non richiesto. Purtroppo per lui, anche il modo in cui Musk ha contattato Sweeney, offrendogli 5 mila dollari per disattivare il bot, non è stato accolto con favore dai social.
Una folla di persone (ElonJet vanta 276 mila follower) ha preso posizione a favore dell'irrispettoso studente, invitandolo a non arrendersi, almeno se non davanti a una somma con parecchi zeri in più. Al momento ElonJet funziona ancora e ci avverte che il velivolo di Musk è atterrato il 31 gennaio '22 a Harlingen, Texas, non lontano dal confine con il Messico.
Ma com'è possibile che un semplice studente possa avere accesso a dati che lo stesso Musk giudica "sensibili". Ovviamente grazie alla disponibilità di ricevitori SDR sintonizzati sulle frequenze (1090 MHz) del radar secondario del sistema ADS-B, utilizzato per il tracciamento e la telemetria degli aerei in volo. E del software che permette di condividere via rete le informazioni sugli aerei civili e militari che attraversano il cielo visibile via Web, grazie ad aggregatori che mappano - in tempo reale e con una precisione di pochi metri - i voli in tutto il mondo.
Il bot programmato da Jack, plane-notify, attinge le sue informazioni di posizionamento da ADSBExchange e da Opensky Network, due progetti uno americano l'altro europeo, più precisamente svizzero, che si basano su comunità di volontari equipaggiati con dispositivi di ricezione e software di condivisione che nel caso di ADSBExchange è rigorosamente open source. Opensky Network nasce addirittura nel contesto di un consorzio inter-universitario che punta a rendere ancora più trasparente e sicura la navigazione aerea.
Oltre ai dati di tracciamento del volo, in futuro il servizio vuole mettere a disposizione, per ora in differita, anche l'audio delle comunicazioni radio terra-aria. Tra l'altro partecipare a queste piattaforme è abbastanza facile e basta una chiavetta SDR e un piccolo computer come il Raspberry PI, anche se sul mercato, da fornitori come Jetvision, compaiono ormai diversi kit plug and play comprensivi di antenna, a prezzi inferiori ai 200 euro.
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