04 settembre 2013

Operatori delle onde medie, uscite allo scoperto!

Una cortese risposta via mail di un responsabile del sito Radiobops.net sottolinea come le trasmissioni su 1386 kHz in onda media "non sono autorizzate" da Radio Bops, la quale - secondo lo stesso messaggio - è solo «una piccola e amatoriale web-radio per puro piacere personale in via di sperimentazione, che dal 1 gennaio 2014 dovrebbe avere una regolare programmazione con contenuti informativi prettamente musicali in diverse lingue.» Faccio comunque i miei auguri a questa iniziativa, devo essere stato tratto in inganno dalla scritta "AM radio broadcast" che compare sulla home page dello stesso sito. In uno dei commenti al mio post di ieri leggo anche la segnalazione di una nuova emittente religiosa, ascoltata su 1368 kHz nell'area a est di Napoli, che annunciava un numero telefonico con un prefisso siciliano. Arriva anche la conferma della riattivazione dei 1404, funzionante solo nelle ore diurne su scala molto locale.
Intendiamoci, capisco perfettamente la necessità, per tutti gli sperimentatori di queste trasmissioni in AM, di mantenere un certo riserbo su un tipo di attività radiofonico che non è ancora stata ufficialmente regolamentata nei confronti degli operatori privati, commerciali o no profit che siano. Prima dell'interessamento manifestato da Agcom verso un'azione normativa (vedi la notizia della pubblica consultazione aperta alle proposte di impiego dello spettro broadcast inferiore ai 30 MHz, lanciata qualche mese fa), ricordo che c'era stata un'altra iniziativa, questa volta sanzionatoria, da parte dell'ufficio Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico. Il quale aveva inviato a questi sperimentatori lettere molto esplicite, invitandoli a cessare ogni attività trasmissiva su frequenze non autorizzate.
Forse però se dietro le stazioni locali che stanno in questo periodo popolando i canali apparentemente sempre più liberi delle onde medie c'è una vera progettualità, mi aspetto anche che i vari imprenditori, editori, associazioni, vengano allo scoperto, facendo valere le loro buone intenzioni e chiedendo all'Autorità e al governo di accelerare un processo di chiarificazione e definizione delle regole. Sono assolutamente convinto della validità del concetto di licenza "low power" anche in modulazione di ampiezza, in onde medie e corte, e credo che possa servire ad aprire spazi inattesi per un gran numero di operatori nuovi entranti e per i loro potenziali ascoltatori. Bisogna certo evitare il rischio di vedersi comminare multe e sanzioni serie, ma a mio parere è indispensabile dare maggiore concretezza a un fenomeno che non dovrebbe limitarsi al "fringe" e al semi-clandestino.

4 commenti:

Andrea Lawendel ha detto...

Dopo questo post ho notato che la scritta "AM radio broadcast" è sparita dal sito di Radio Bops. Ribadisco che si tratta di una situazione delicata. Sperimentare trasmissioni su queste frequenze senza autorizzazioni (che ancora non sono previste per la sola AM) è rischioso dal punto di vista delle possibili conseguenze legali. D'altro canto i test si fanno per verificare le aree di copertura e la qualità del segnale e non si può chiedere agli appassionati - soprattutto quando sono giornalisti - di non diffondere notizie sugli ascolti. Personalmente mi seccherebbe autocensurarmi per minimizzare il rischio corso da chi trasmette, soprattutto considerando che le autorità dispongono di tutti i mezzi atti a individuare chi viola le regole.
A fronte di una certa percentuale di rischio c'è tuttavia anche il problema della autorevolezza, dell'essere percepiti come una realtà portatrice di istanze valide, capace di dare vita a servizi e contenuti di utilità sociale e commerciale. La storia delle radio private in FM ci dice che l'anarchia della gestione delle frequenze c'è stata e che questa anarchia andrebbe evitata attraverso una tempestiva regolamentazione ex ante per le onde medie. Ma dice anche che molti imprenditori radiofonici della prima ora hanno dimostrato grande coraggio e tenacia nell'affrontare un quadro normativo di gran lunga più repressivo.
La sensazione, spiacevole, è che il nascente movimento delle low power AM italiane manchi di questo coraggio e soprattutto non stia dimostrando molta progettualità. Forse dovremo attendere che Agcom renda noti gli esiti della sua consultazione, ma per il momento non si sa molto di chi ha manifestato il suo interesse a trasmettere nelle onde medie e corte, con quali finalità, con che tipo di impronta contenutistica. Capisco che quando si conducono test di un servizio che potrebbe anche non concretizzarsi, ci sia poca voglia di andare oltre la musica back-to-back, per quanto piacevole. Ma gli spazi che si possono aprire su queste frequenze sono una occasione insperata per molti, editori, associazioni, scuole, ospedali, centri sociali. Davanti a questa finestra di opportunità non si può neanche continuare a nascondersi, occorre dare segnali concreti non solo in termini di emissioni RF, ma di peso politico, sociale, economico. Altrimenti tutto resta un simpatico giochetto con gli impianti dismessi dalla Rai.

Gabriele ha detto...

Sono d'accordo con Lei,suggerirei inoltre,visto gli errori passati con la FM a suo tempo a chi è intenzionato a svolgere una attività in queste frequenze, una sorta di autoregolamentazione onde evitare inutili interferenze reciproche.Secondo, attivare tutte emissioni stereofoniche in c-quam.

Andrea Lawendel ha detto...

C'è un ulteriore aggiornamento da fare rispetto alle prima notizie relativi ai test su 1386. Ieri sera, su segnalazione di alcuni DXer europei, ho verificato che la stazione su questa frequenza ora identifica come "Radio AM 1" (AM pronunciato all'inglese). Tendo fortemente a credere che il segnale sia lo stesso, a Milano arriva abbastanza bene anche se con un fading profondo che farebbe pensare a una certa distanza. La direzione è sempre quella della zona tra Como e Bergamo direi.

Franco Martelli ha detto...

Intervengo anch'io su questo tema, anche se a distanza di oltre un mese e mezzo dal post.

Dopo aver letto qualcosa in merito su siti specializzati in dxing in onde medie e corte (che -ahinoi- non ascolto quasi più, dato che il poco tempo che posso dedicare al radioascolto lo destino all'FM), ho provato a accendere il mio piccolo Degen nella banda delle onde medie e, quasi subito, sono riuscito ad ascoltare sia Radio Azzurra (peraltro molto disturbata dalla ceca Radio Dubovka... emittente anch'essa molto interessante perchè nata proprio nel 2013) sia AM One (orientando il ricevitore così da "tagliare fuori" le immancabili pirate greche presenti sullo stesso canale).

Aggiungo che anch'io ho avuto modo di ascoltare la "pirata" Radio Tango (in onde corte) e quest'estate, durante le mie "sessioni" di ascolto in Fm mi è capitato di ascoltare un paio di emittenti ugualmente a carattere "pirata" (con "base" qui in Toscana).

Quindi mi pare di potere dire che a fronte della quasi assoluta impossibilità di impiantare nuove emittenti in Fm ("grazie" alle leggi vigenti) ed al vuoto (sia legislativo, sia di segnali) presenti in onde medie e corte, ci sono appassionati che decidono in qualche modo di darsi da fare, di provarci.
E questo è bello, molto bello per chi (come me) ascolta radio fin da quando era piccolo.

Tuttavia, anche a me pare che dietro queste trasmissioni di sola musica non ci sia una grande progettualità.
Sembrano (sicuramente mi sbaglio, ma l'impressione che ho avuto è questa) quasi dei passatempi di appassionati di radio annoiati (magari ex-dxers, ex-om o ex-djs o te o ex-tecnici radiofonici) e che vogliono vedere l'effetto che fa a diventare broadcasters.

Oltretutto chiunque volesse mettersi in contatto con queste emittenti, anche per farli sapere che sono state ascoltate o che la musica trasmessa era piacevole, non potrebbe farlo (a meno che i loro operatori non si accontentino dei tips che vengono pubblicati qua e là nei siti che trattano di dx).

Per cui, anch'io esprimo il desiderio che questi operatori, se veramente interessati ad intraprendere stabilmente nuove iniziative, si palesino e cerchino soggetti che portino avanti con loro e per loro la "bandiera" della libertà di espressione a mezzo delle onde radio.
Anche se sono molto scettico sul fatto che le onde medie possano essere il mezzo giusto per farsi sentire, visti i forti disturbi radioelettrici presenti nei nostri centri abitati (ma anche nelle case di quasi tutti).

Un saluto (mi scuso per essere stato così lungo...)