15 giugno 2008

Le radio Maori: un furtarello che fa sensazione

Una brutta storia di fondi dirottati rischia di screditare la comunità Maori in Nuova Zelanda, dove le autorità finanziano le trasmissioni radiotelevisive in lingua indigena. Giorni fa l'agenzia che eroga questi fondi, Te Mangai Paho la Broadcasting Funding Agency (non ridete, non siete in un film di Boldi), ha annunciato l'apertura di una inchiesta interna per appurare eventuali irregolarità commesse dalla Confederazione nazionale delle stazioni radio maori, l'organizzazione ombrello di 21 emittenti in lingua locale, Te Reo, come dire Sa Lingua. Nel corso degli ultimi anni la Confederazione ha percepito circa 70 mila dollari neozelandesi (circa 35 mila euro, una miseria ma siamo in un paese di cultura anglosassone dove in genere i ministri si dimettono per aver portato via la saponetta dal bagno dell'albergo), espressamente destinati ai contratti di collaborazione. Il ministro delle relazioni con la popolazione indigena, Parekura Horomia aveva richiesto un rapporto dettagliato a Te Mangai Paho.
Pochi giorni prima dell'apertura di questa inchiesta, aveva rassegnato le sue dimissioni Te Maumako August, la presidentessa di questa Confederazione.
Oggi i due responsabili che hanno sostituito la August hanno dichiarato ai giornali che la stessa funzionaria aveva ammesso di essersi intascata una parte di questi fondi, stornando dalle casse della Confederazione due assegni per un valore di meno di cinquemila euro. I due co-responsabili, Mike Kake e Willie Jackson, hanno reso noto che la famiglia della August ha già restituito il maltolto. Ma questo non impedirà una ulteriore revisione contabile e per il momento il capo dell'agenzia Te Mangai Paho, John Bishara, ha sospeso ogni ulteriore finanziamento.
Per un lettore italiano l'entità delle cifre di questa presunta irregolarità è semplicemente ridicola, ma per le relazioni tra i neozelandesi "bianchi" e gli indigeni sono colpi durissimi, in gioco c'è la credibilità di tutti i progetti di tutela e salvaguardia della cultura maori, una posta in gioco non indifferente. Peccato per il network di stazioni "iwi". Proprio il 19 maggio Te Mangai Paho aveva celebrato solennemente il mezzo milione di ore di trasmissione in lingua maori prodotto in 15 anni di programmazione. Le stazioni della Irirangi Network sono 21 e tutte sono accessibili, con stream online, dal portale della Confederazione. Altri organismi deputati alle relazioni con i Maori sono il Ministry of Maori Development, organo consultivo del Ministro per gli affari maori, la Maori Language Commission e il Ministero della Cultura e del Patrimonio. Online trovate anche un portale che offre corsi di apprendimento del Te Reo.

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