A fine giugno in Florida, in una base della US Air Force, rappresentanti della nostra Aeronautica Militare e della Marina, insieme ai loro colleghi norvegesi, hanno inaugurato il Norwegian-Italian Reprogramming Lab, un pezzo decisivo della strategia di supporto all'operatività dei caccia F-35. In questo laboratorio i nostri militari verranno addestrati alla generazione dei cosiddetti Mission Data File, fondamentali set di impostazioni che l'intelligenza artificiale di bordo dei caccia utilizza per gestire tre ambiti decisivi come l'elaborazione dei segnali radar volti alla corretta identificazione degli altri velivoli che popolano gli scenari di intervento; le funzioni di EW (electronic warfare) che servono a intercettare e rispondere alle azioni di identificazione radar e disturbo delle capacità e delle comunicazioni di bordo (in pratica un complesso gioco di camuffamenti contro i radar nemici e di azione/reazione contro il jamming avversario sulle stesse radiofrequenze radar e radio); e le comunicazioni in generale.
Il laboratorio NIRL è anche fonte di una certa preoccupazione perché in questa sede confluiscono informazioni molto sensibili che riguardano lo "stile" dei piloti, le loro manovre nei diversi scenari regionali, gli eventi registrati in missione (per una analisi più dettagliata della posta in gioco questo interessante articolo apparso tre anni fa su AnalisiDifesa). È possibile conciliare le esigenze di generazione, condivisione e analisi BigData dei sistemi cognitivi degli F-35 con quelle di riservatezza e segregazione che qualunque forza aera vorrebbe mantenere, anche nei confronti di quelli che sono i suoi formali alleati? In linea di principio sì, nella realtà pratica bisognerà vedere...
Ma allora perché questo strano modello di condivisione tra Italia e Norvegia, per un laboratorio che ha sede negli Stati Uniti? Intanto il NIRL non è un caso unico, nella stessa base aerea della Florida è entrato in funzione un analogo laboratorio congiunto tra Australia Canada e Regno Unito. Lo scopo di queste joint venture è da un lato essere vicini agli sviluppatori della Lockeed che hanno messo a punto i complessi algoritmi degli aerei da combattimento. Dall'altro avere l'opportunità di condividere i costi molto elevati della strumentazione e della formazione.
Per generare gli MDF il NIRL dovrà per esempio ricorrere ai sofisitcati emulatori, gli Advanced Architecture Phase Amplitude and Time Simulator che Textron Systems ha messo a punto per ricreare virtualmente le stesse condizioni elettroniche del campo di battaglia. Il sistema utilizza ovviamente gli ultimi ritrovati delle tecnologie DSP e Software Defined Radio, facendo ampio uso di componentistica speciale, le stesse FPGA che hanno rivoluzionato il mondo dell'embedded computing sia civile, sia militare.