
Dovendo spostarmi da un piano all'altro del magnifico Palazzo della Radio per seguire in un altro convegno l'intervento del responsabile del sito Web della CNN non ho fatto in tempo a parlarvi dell'ultimo intervento della giornata, qui alla Radio News Conference dell'EBU. Brett Spencer ha illustrato brevemente la cosiddetta Phase II della sperimentazione Visual Radio di BBC Radio 5 ive, canale di notizie e commenti della Beeb che si può ascoltare sui multiplex digitali del DAB, online su Internet e attraverso i trasmettitori in onde medie. Un fatto, quest'ultimo che lo stesso Spencer ha sottolineato per far osservare l'intrinseco paradosso di una macchina radiofonica capace di affiancare una sperimentazione così spinta a una tecnologia apparentemente obsoleta. La radio visuale non è la televisione e non vuole esserlo, ha giustamente precisato, ma non è neppure radio nel senso stretto del termine, della purezza e solitudine della parola. Non è chiaramente un medium che può essere distribuito fuori da un contesto completamente digitale, ma a giudicare dalle reazioni di chi ha potuto seguire, lo scorso giugno questa seconda fase di una serie di test iniziati con BBC Radio 1 nel gennaio di quest'anno e proseguiti a giugno sul Simon Mayo show di Radio 5Live (ovviamente su Interne e BBC iPlayer), la non-radio, il "Frankenstein" o il "mostro" come lo chiamano i suoi stessi ideatori, sembra essere piaciuta agli ascoltatori. Un misto di Webcam e videotext avanzato, che favorisce l'interazione - via Web, telefonino e quant'altro - con i normali contenuti audio. Brett, responsabile di "all thing digital and interactive" di Radio 5 Live può essere
raggiunto su Twitter (i suoi ultimi tweet sono chiaramente da Torino). L'audio del suo intervento lo potete ascoltare qui e di seguito potete leggere il
post dei BBC Radio Labs dedicato proprio alla Visual Radio Phase II
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