Secondo un recente articolo di NiemenLab, sarebbero già una trentina - il grosso in Siria a supporto del progetto di giornalismo comunitario SyrNet, ma anche in Tanzania, Yemen, Sierra Leone - le PocketFM distribuite dalla ONG berlinese Media in Cooperation and Transition. PocketFM - qui una dettagliata descrizione in pdf - è un trasmettitore FM compatto, alimentabile a 12 volt con una batteria d'auto e inserito in un alloggiamento robusto e dotato di dispersori, in modo da non aver bisogno di ventole di raffreddamento. Realizzato dalla società di consulenze tecnologiche IXDS, lo "scatolo" concepito da MiCT funziona come un sistema di produzione e ridistribuzione di contenuti facilissimo da installare e attivare. Controllato dall'intelligenza di bordo di un computer Raspberry, PocketFM si collega facilmente all'uscita audio del ricevitore satellitare e può quindiaccedere direttamente a un canale di ridistribuzione satellitare come il transponder Nilesat già utilizzato dal network di giornalisti siriani coordinato e supportato direttamente da Berlino. SyrNet vanta secondo i suoi promotori già una decina di stazioni FM attive in Siria, alcune delle quali basate su PocketFM.
L'apparecchio è capace di trovare da solo la frequenza libera da utilizzare, diffonde via RDS le informazioni di identificazione e gli eventuali messaggi agli ascoltatori e per la trasmissione è sufficiente una antenna pieghevole di un metro che assicura un raggio di copertura di qualche chilometro. Le prossime versioni dovrebbero integrare anche un hard disc e un sistema di localizzazione che facilita il controllo remoto dei trasmettitori. L'intero progetto riceve i finanziamenti del ministero tedesco per gli esteri tedesco. La caotica situazione siriana è un "test bed" molto efficace per questo modello di giornalismo partecipativo, supportato da tecnologie evolute ma allo stesso tempo leggere. Ma in realtà PocketFM si presta a moltissimi altri impieghi sia nelle aree di conflitto, sia nelle geografie più remote. In Sierra Leone per esempio il sistema è stato sperimentato per diffondere informazioni sul contrasto alla recente epidemia di Ebola.
2 commenti:
E' quella che adopera l'ISIS?
Capisco il sarcasmo, ma naturalmente no: non credo che le finalità del progetto siano di fornire a Daesh ulteriori strumenti propagandistici, al di là delle stazioni radio che operavano nelle zone cadute sotto il controllo delle sue milizie e sono già state inglobate nel network dei fanatici sunniti. I contenuti prodotti dall'MiCT sono rivolti agli abitanti delle aree oggi attraversate da un conflitto che non ha come unico fronte il Califfato. I responsabili del progetto collaborano quindi solo con le forze moderate che si oppongono al regime di Assad, e sono perfettamente consci del rischio che il PocketFM possa cadere nelle mani di Daesh. Immagino che tra le misure di cautela ci sia anche quella di far disabilitare o distruggere i microtrasmettitori in situazioni di pericolo.
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