30 giugno 2010

Nokia Terminal Mode, futuro connesso per la car radio?

Appare sempre più ibrido e connaturato all'evoluzione delle infrastruttura non-broadcast il futuro della "radiofonia", soprattutto in mobilità e a bordo dell'automobile. Con il suo sistema di car-infotainment "connesso" (a Internet wireless), SYNC, Ford ha accumulato un paio di milioni di spettatori. Per non essere da meno, Nokia sta creando un capillare sistema di alleanze per fare in modo che il telefonino si integri in modo sempre più fluido con i dispositivi multimediali di bordo, fornendo la connettività necessaria attraverso le reti di terza (e presto quarta) generazione. Nel marzo di quest'anno Nokia aveva presentato insieme al consorzio tedesco CE4A Consumer Electronics for Automotive l'iniziativa Terminal Mode (qui il comunicato di allora) e qui un documento disponibile, insieme ad altri e alla versione 0.9 delle specifiche, sul sito dell'iniziativa. Il 23 giugno si è svolto con Nokia e i produttori come Alpine e NavTeq, un Summit di cui è possibile prelevare i materiali informativi. Molti altri costruttori -Clarion, Harman, la stessa Magneti Marelli - hanno dato il loro appoggio all'iniziativa. Terminal Mode è un complesso framework per il controllo delle connessioni tra i dispositivi di car navigation, informazione e intrattenimento, con le funzioni di connettività e le applicazioni dei telefonini.
Qui di seguito ecco un interessante approfondimento di ABI Research su questa tematica, che si sta giocando tutta sul confronto tra sistemi embedded, dispositivi esterni stand alone (come appunto gli smartphone) e combinazioni ibride stile Terminal Mode. Come si inseriscono in tale contesto le varie proposte di digitalizzazione del modello radiofonico broadcast? Nulla impedisce di immaginare una loro integrazione, proprio considerando la natura ibrida delle iniziative di Nokia e altri protagonisti del mondo dell'ITC orientato a Internet. E neppure di pensare che la radiofonia numerica possa rappresentare una opportunità a sé stante, anche in una semplice ottica di sostituzione delle tecnologie attuali. Resta il fatto che il car-infotainment di tipo non-broadcast come quello definito da Terminal Mode coinvolge aziende e marchi di enorme richiamo come Nokia e poggia su infrastrutture sempre più consolidate, capillari e in fase di costante evoluzione. Non sono qualcosa di calato dall'alto (HD Radio/IBOC) o uno standard consolidato solo nelle cronache specializzate come queste e in una lunga sequela di test perlopiù fallimentari.

Terminal Mode and Nokia’s Automotive Ambitions

Even though the connected car concept is firmly established, opinions still diverge on how connectivity should be brought to the car: via embedded solutions, using phones and connected portable consumer devices, or by combining both in a hybrid configuration. Ford has already made great strides in the hybrid space, recently announcing its 2 millionth SYNC customer, but handset vendor Nokia is also ramping up its activities in this area.
Nokia and Harman Automotive Division have agreed to cooperate on developing a standard defining the seamless integration of smart phone connectivity into in-car infotainment head units and systems, capitalizing on the synergy between the rich smart phone feature set and high quality embedded and safe display and audio user interface real estate via streamlined information exchange. Critical car data such as low oil or fuel warnings can be fed back to the phone to allow telematics type services such as service alerts including navigating to the nearest dealership or gas station. Other ideas include ADAS (Advanced Driver Assistance System)-based safety features, and available parking searches.
Challenges include the adaptation of content optimized for smart phones for display on the much larger, higher resolution car screen, the seamless integration of touch and voice user interfaces, and Wi-Fi and/or USB connectivity for optimized battery life and convenience. The main focus seems to be on entry- and mid-level systems. The Harman partnership follows previous agreements between Nokia and Alpine Electronics, Continental, Fiat, Magneti Marelli, and Valmet Automotive.
Nokia Research Center and the German CE4A (Consumer Electronics for Automotive) consortium recently released the open Terminal Mode specification attempting to create an industry standard for the integration of mobile handsets and applications into cars. CE4A members include Audi, BMW, Daimler, Porsche, and Volkswagen. The set of specifications (Terminal Mode Release Candidate v0.9) can be downloaded for free on the Nokia website not even requiring elaborate registration. Areas covered include connectivity protocol stacks for USB and WLAN, authentication and security, Virtual Network Computing (VNC), audio output / input, and Universal Plug and Play (UPnP) architecture protocols. The aim is to use existing open, non-proprietary standards on top of which custom interfaces can be built. A Terminal Mode Summit was held on June 23rd.
Nokia clearly has several assets it is keen to leverage in industries beyond mobile; one of them is automotive. With the ownership of digital map maker NAVTEQ – which traditionally holds a strong position in the automotive market – and Ovi Maps turn-by-turn navigation functionality being the best known assets, Nokia’s “Comes with Music” service lends itself equally well for integration into vehicles. In both cases the advantages of free mobile services are combined with the convenience, quality, and safety of embedded in-car facilities. In the case of navigation, this might well represent one more nail in the coffin for PNDs.
Moreover, Nokia’s efforts in cross platform development via Qt and its partnership with Intel on the MeeGo platform are clearly aimed at non-mobile segments such as automotive, digital home, and the portable consumer electronics markets. Adoption by the automotive infotainment GENIVI alliance – of which Intel is a founding member - is anticipated in the medium term.
While embedded systems will continue to dominate the safety and security telematics segments, there is no doubt smart phones will become an important factor in automotive infotainment. However, aligning the fast evolving mobile industry with the long development and product lifecycles of the conservative automotive industry has proven to be a major challenge for all players involved. With mobile and automotive brands finally cooperating on standards there is now a real prospect this can finally happen.
With its smart phone dominance increasingly being challenged, it is no surprise Nokia is keen to explore new opportunities in the automotive industry to generate additional revenue and strengthen its brand. However, other mobile players such as RIM, having recently acquired automotive operating system market leader QNX, and Google, positioning its open source Android platform beyond mobile phones, have no intention of letting Nokia dominate this new market segment.

Guerra tra SD: primi confronti tra Perseus e Excalibur

Nils Schiffauer ha messo a confronto la ricezione di alcune frequenze LF-MF-HF con due ricevitori SDR, l'affermato Perseus dell'italiana Microtelecom e il recentissimo G31DDC "Excalibur" della australiana WinRadio. Entrambi sono a conversione diretta, con capacità di registrazione e riascolto di ampie porzioni dello spettro (2 MHz). Il prezzo è più o meno confrontabile. Excalibur ha una copertura fino ai 49,99 MHz e vanta funzionalità avanzate come i tre canali separati di demodulazione. Il confronto effettuato da Niels è puramente uditivo, non ci sono misurazioni strumentali. I filmati realizzati permettono però di farsi un'idea del sound e delle prestazioni generali. Su certi segnali mi pare che il Perseus se la cavi un po' meglio, ma la mia è un'impressione basata puramente sull'ascolto dell'audio dei filmati YouTube. Il test può essere visualizzato qui: http://bit.ly/ccA8v7
Ecco un estratto:


29 giugno 2010

L'FBI arresta 10 "spie" americane: usavano le onde corte

Le autorità americane (ecco per esempio il reportage della CBS) avrebbero messo sotto arresto una decina di persone coinvolte in attività di spionaggio per conto del servizio di intelligence russo. Le cronache mettono come al solito in risalto le tecniche di steganografia e crittografia utilizzate per lo scambio di messaggi, dando prominenza alle trasmissioni codificate sulle onde corte. Per esempio questo riassunto della BBC:

The suspects are accused of using short-wave radios to send and receive "radiograms" - coded bursts of data - to Moscow Centre. US agents believe they are referred to as "RG"s by the alleged spies.
Decoded electronic messages sent using steganography include one from Moscow Centre in 2009 saying: "Pls, make sure your radioequipment [sic] for RG rcptn is in order. We plan to send a couple of test Rgs [.]"
A search of a Seattle apartment linked to the suspects in 2006 turned up short-wave radio equipment. "In addition, agents observed and photographed spiral notebooks, some pages of which contain apparently random columns of numbers," the court papers say.
Those numbers are believed by US agents to be codes for deciphering incoming radiograms.

Altri agenti utilizzavano connessioni Wi-Fi all'interno di ristoranti... C'è da ridere pensando a questi spioni "high-tech" che si collegano con il capo-maglia utilizzando Skype da Starbucks, ma i giornali ne parlano come se si trattasse di tecniche complicatissime e misteriose, rese ancora più nebulose dal linguaggio legale. La cronaca più dettagliata, accompagnata dagli atti di accusa forniti dal Dipartimento di Giustizia, l'ho trovata sul canadese The Globe and Mail. La stampa canadese è interessata alla vicenda perché una delle accusate sarebbe coinvolta nella falsificazione di identità di cittadini canadesi. Gli atti sono disponibili anche su Scribd.com:


Ho sempre qualche difficoltà nel valutare l'attendibilità di teoremi giudiziari come questi. Il circuito "spionistico" viene accusato di aver fornito informazioni di intelligence sulla politica americana, in un contesto in cui la lettura del New York Times fornisce dettagli sicuramente più interessanti. Non dico che lo spionaggio non esista, che le number stations ancora oggi ascoltabili sulle onde corte non siano con ogni evidenza riferibili alla presenza sul campo di agenti dei servizi e alla necessità di coordinarli. Quello che stupisce è la banalità delle situazioni descritte, la partecipazione di gente non solo insospettabile (per una spia è fondamentale, no?) ma quasi sicuramente esclusa dall'accesso a veri e propri segreti. Si parla per esempio di contatti con persone impegnate in laboratori di ricerca nucleare, come se su Internet non esistessero siti come Wikileak. Qualunque lettore di giornali sarebbe sicuramente in grado di fornire "intelligence" altrettanto accurata: perché imbastire un'operazione così complessa quando l'edicola all'angolo con l'ambasciata russa a Washington - per non parlare di un bel computer in un Internet café di Mosca - sarebbe molto più utile e riposante?

26 giugno 2010

In pensione il primo "satellite dei satelliti" della NASA

Dopo più di un quarto di secolo di onorata carriera chiude la sua esistenza spaziale il satellite TDRS-1 o -A, un satellite molto speciale. Fin dalla sua iniziale messa in orbita dalla stiva dello Shuttle, nel 1983, il Tracking and Data Relay Satellite ha fatto da ponte tra la rete di rilevamento terrestre della NASA e una quantità infinita di altri satelliti e missioni spaziali, fornendo inoltre un prezioso supporto per il collegamento dei punti sulla terra che non possono stabilire connessioni dirette neppure attraverso i satelliti in orbita bassa, come i due poli geografici. Il geostazionario TDSR-1 è stato anche il primo satellite interconnesso a Internet.
A 27 anni di distanza non è più il solo. Il sistema TDRS consiste infatti in una decina di satelliti (per la verità il decimo è andato distrutto nel disastro del Challenger) e altri due se ne aggiungeranno entro il 2013. Considerata la messa in pensione del TDRS-1, in quell'anno si arriverà a una flotta di dieci.
Sulle comunicazioni in banda S, KA e KU rese possibili da questo network di ripetitori orbitali trovate una miriade di siti. E' opportuno partire da quello dedicato al 25esimo anniversario (2008) del TDRS-1 ma soprattutto dal bellissimo libro "Read you loud and clear" scritto per l'occasione da Sunny Tsiao. Una demo dell'interazione tra questi satelliti e la ground network della NASA si trova qui (richiesta l'applicazione di simulazione 3d Celestia). Altri siti offrono un quadro generale dei programmi di comunicazione spaziale e un dettaglio sul sistema geostazionario cui appartiene il TDRS-1, mentre questo è un sommario delle capacità di comunicazione:

S-Band Single Access - Full-time cover- age (except for a 10-minute gap per orbit over the Indian Ocean) provided by two 15- foot diameter steerable antennas used at the 2.0 to 2.3 GHz band supplies robust communications to user satellites with a smaller antenna, and receives telemetry data from expendable launch vehicles during launch.

Ku-Band Single Access - The same two large antennas, operating between 13.7 to 15.0 GHz, provide high data-rate support to the International Space Station with high- resolution digital television. The Ku-band also can dump huge volumes of data at rates up to 300 megabits per second (Mbps)


Ka-Band Single Access - This new higher-frequency (22.5 to 27.5 GHz) service increases data rate capabilities to 800 Mbps to provide communications with future missions requiring higher bandwidth communications such as multi-spectral instruments for Earth science applications.

Multiple Access - Using a phased array antenna and operating in the 2.0 to 2.3 GHz range, the system receives and relays data simultaneously from five lower datarate users and transmits commands to a single user.

Satellite Navigation - In addition to equipment located at the White Sands Complex in New Mexico, the system continues to provide user navigational data required to locate the orbit and position of NASA user satellites.
Ecco infine il comunicato sulla decommissionamento del Tracking and Data Relay Satellite numero 1, classe aprile 1983 e spento ufficialmente domenica 27 giugno 2010.

NASA RETIRES FIRST DATA RELAY SATELLITE AFTER STELLAR CAREER

WASHINGTON -- After a long and successful career providing communications support, NASA's groundbreaking Tracking and Data Relay Satellite (TDRS) 1 is retiring.
On Sunday, June 27, NASA will shut down the satellite that launched into orbit during space shuttle Challenger's maiden voyage (STS-6) in April 1983. From 1983 to 1998, TDRS-1 provided NASA with the ability to communicate with other satellites in orbit. NASA reassigned TDRS-1 in 1998 to support the National Science Foundation's (NSF) U.S. Antarctic Program and others on scientific, educational and operational endeavors.
TDRS-1 worked with eight additional satellites to relay data and communications from more than 15 customers, including the NSF, the Hubble Space Telescope, the shuttle and the International Space Station. The TDRS system provides the capability not only to send commands and receive data, but also to navigate and talk with crews in orbit.
"TDRS-1 paved the way for this incredible space communications system," said Bill Gerstenmaier, associate administrator for NASA's Space Operations Mission Directorate. "The remaining TDRS satellites, and the new satellites that will be online within three years, will carry on these critical capabilities for many NASA missions, including science and human spaceflight."
TDRS-1 was the first satellite used to support launches from NASA's Kennedy Space Center in Florida in the early 1990s, returning real-time telemetry. It eliminated a dead zone over the Indian Ocean where there previously was no communication, providing full coverage for the space shuttle and low-Earth orbiting satellites.
TDRS-1 proved helpful during a 1999 medical emergency at the NSF's Antarctic Amundsen-Scott South Pole Station. The satellite's high-speed Internet connectivity allowed personnel to conduct telemedicine conferences. Doctors in the United States aided Dr. Jerri Nelson, who had breast cancer, in performing a self-biopsy and administering chemotherapy. Later, in 2002, doctors used TDRS-1 to perform another telemedicine conference with the station to assist in knee surgery for a meteorologist.
Because of its orbit, the satellite was able to link the North and South Poles and relayed the first pole-to-pole phone call. TDRS-1 also transmitted the first internet connection and live webcast from the North Pole and supported the first global television event from the South Pole Station - a worldwide television broadcast to commemorate the beginning of the year 2000.
TDRS-1 was instrumental in supporting innovative astronomy and astrophysics research programs at the South Pole Station, including the one-of-a-kind IceCube Neutrino Observatory and the South Pole Radio Telescope. The satellite transmitted gigabytes of science research data to university researchers worldwide on a daily basis.
The first six TDRS satellites were built by TRW Inc. (now Northrop Grumman Corp.). Boeing Space and Intelligence Systems also built three TDRS satellites. NASA plans to launch two additional satellites into the Tracking and Data Relay Satellite System by 2013. On June 13, 2010, the satellite arrived at its final destination, approximately 22,500 miles above the Earth. After the orbit is stabilized and the remaining fuel removed, NASA will shut down the satellite on Sunday, June 27.


25 giugno 2010

EBU/UE, accesso flessibile agli archivi audiovisivi

Bel comunicato di oggi dall'EBU sull'incontro avvenuto ieri tra i rappresentanti dell'organizzazione dei broadcaster pubblici europei e Michel Barnier, commissario europeo per i Mercati interni e i servizi, a proposito della questione copyright e delle iniziative che l'Unione sta prendendo al proposito nell'ambito della sua Digital Agenda. Come ogni bravo consumatore di streaming, podcast e altro materiale messo a disposizione dai siti delle emittenti pubbliche come Radio RAI, la questione dei diritti d'autore sui contenuti depositati negli archivi elettronici è fondamentale. E le regole attuali servono solo a precludere una accessibilità - anche regolamentata e a pagamento - che sia davvero ampia e alla portata di tutti. Occorrono chiaramente regole nuove e anche l'EBU sembra favorire i modelli di licensing collettivo che oggi vengono esplorati con maggior interesse. C'è in gioco la nostra capacità, come cittadini digitali, di usufruire di un patrimonio culturale e informativo che è soprattutto "nostro", ancor prima dei "titolari dei diritti". Fermo restando che anche questi ultimi godono di ogni diritto alla equa retribuzione.
Modernization of copyright licensing to benefit EU consumers and creators

The EBU meets Commissioner Barnier to discuss copyright modernization in the digital era

Brussels, 25 June 2010 - On 24 June 2010 the European Broadcasting Union (EBU)*, the world’s leading broadcasting association, met with European Commissioner for the Internal Market and Services Michel Barnier, to discuss the EBU's proposals on copyright modernization in the context of the upcoming EU copyright initiatives.
The EBU welcomed the Commissioner's initiatives on copyright in the Digital Agenda. Public service broadcasters are investing substantially in quality content which will help to ensure a more inclusive and sustainable digital information society for the benefit of all citizens.
However, today broadcasters need a simplification of rights clearance mechanisms to encourage innovation and ensure that audiences can legally access media content on a range of new digital platforms, therefore facilitating the development of a successful Digital Agenda.
"Our proposals seek a balanced approach that provides 'easy access' for consumers, facilitating the distribution of content across the internal market, while duly protecting rights holders, including artists," declared Jean-Paul Philippot, President of the European Broadcasting Union.
A key element of the EBU's proposals is the extended collective rights management** mechanism for clearing rights for audio and audiovisual media services and its wider application across the EU for traditional broadcasting as well as on-demand media services.
The EBU welcomed the upcoming Commission initiative on collective management which is of the utmost importance to the EBU and its Members. The EBU urged the Commissioner to have provisions on extended collective licensing introduced in the future framework directive on collective management.
"Collective management is indispensable because broadcasters can't go individually to rights holders for a lot of mass use," said Ingrid Deltenre, Director General of the European Broadcasting Union . She went on to say, " For our Nordic Members, the extended collective licensing system, which has been in place for the past 50 years, has significantly simplified the process of clearing rights for archive content, including orphan works . However, our Members still have a total of approximately 28 million hours of unused radio and TV content, representing an enormous part of Europe's cultural heritage."
The EBU pointed out that this situation creates unnecessary administrative costs, and is not in
the interests of copyright users, consumers or creators. This is why, in addition to proposals on books in a directive on orphan works, solutions must also be found for audiovisual archives.
As part of a coherent set of proposed measures, the EBU highlighted another of its key points: the country of origin principle***. This would facilitate EU-wide licensing avoiding multi-territorial application of 27 national copyright rules, on the basis of the principle of technological neutrality, where a policy should not favour a particular technology.
"The more you facilitate the system, the more likely it is that you will have content available on
all platforms nationally and across borders," concluded Ms Deltenre.
The EBU stressed that its proposals respect the contractual freedom of producers of premium content, e.g. films. They must remain free to negotiate their exclusive rights individually with broadcasters and to contractually restrict their licenses to certain territories.
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Note to Editors:
* The European Broadcasting Union (EBU) serves 86 national media organizations from 56 countries in and around Europe. It represents its Members and promotes the values and distinctiveness of public service media in Europe and around the world. The Eurovision and Euroradio networks deliver news, sports, events and music to EBU Members and other media organizations. Services to Members range from legal advice, technical standardization and development to co-production and exchange of quality European content.
For more information about the EBU: http://www.ebu.ch
The copyright proposals, detailed in a study, can be found at: http://www.ebu.ch/copyright
** Extended collective licensing: rights holders of a particular category of works are represented by a collective organization. Broadcasters and other users of works can clear all the rights of that category with the organization, even for works of rights holders who are not a member of the organization. All non-represented rights holders retain the right to opt out of the collective agreement and prohibit the use of their works.
*** Country of origin" rule (the law applicable to a service provider is that of the Member State in which the business providing the service is based), which applies to satellite broadcasting, should be extended to cover all audiovisual media service communications, on all platforms, including the Internet.

Tsunami e suoni della corona solare

Giorni fa su Repubblica.it è stato pubblicato un pezzo sugli esperimenti condotti dal gruppo di fisica solare della Sheffield University, che tra l'altro ha "trasposto" l'effetto acustico - quello di una corda di chitarra pizzicata - collegato alle osservazioni di fenomeni quali le Eziezioni di massa coronale (CME). Una registrazione audio di questo effetto è presente su SoundCloud:


Questa pagina sul sito dell'ufficio stampa della università contiene altre spiegazioni e filmati su questo esperimento di "astrofisica acustica".
Sono andato a guardarmi la fonte originale di queste storie sul sito del Media Center dell'ateneo britannico. Il gruppo di scienziati è lo stesso che nel marzo scorso ha addirittura partecipato a una udienza parlamentare a Londra per spiegare le sue teorie sulla enorme differenza di temperatura che nelle stelle come il Sole sussiste tra superficie e atmosfera (corona). Gli astrofisici della Sheffield ritengono che questo gradiente sia correlato alla presenza di una gran quantità di scosse di tipo sismico, dei veri e propri tsunami, che agitano gli strati della coronosfera.
Ecco un comunicato che spiega a grandi linee queste teorie, che secondo il team guidato da Robertus von Fay-Siebenburgen potrebbero essere alla base di nuovi approcci interdisciplinare allo studio della fisica solare, anche ai fini di un diverso modo di sfruttarne qui a terra l'energia, prevenendo al tempo stesso gli effetti negativi dei dirompenti fenomeni che si verificano sul Sole e all'interfaccia tra questo e il campo magnetico del nostro pianeta.

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3 March 2010
Mega-tsunami hits House of Commons

A breakthrough discovery by experts at the University of Sheffield, which sheds light on mega-tsunamis on the Sun, is set to be revealed at the House of Commons next week (Monday 8 March 2010).

Solar physicists from the University will discuss their discovery of solar Transition Region Quakes to an audience of MPs both from the House of Commons and the House of Lords at the House of Commons Marquee, after being selected by the Parliamentary and Scientific Committee. It is hoped their findings hold the key to understanding the long-standing secret of solar coronal heating.
The solar transition region is located about 2000km above the Sun´s visible surface. It is the narrow layer of sharp transition in density and temperature between the relatively cool solar chromosphere, which reaches temperatures of about 10-20,000 Kelvin, and the very hot upper corona, which sees temperature hit 1-10 Megakelvin.
The way in which the solar corona is heated to temperatures of over a million degrees has so far remained a long-standing puzzle of solar and space physics, especially as this region of the Sun is even further away from the centre of energy production than the underlying solar surface.
But the team of experts at the University, including Professor Robertus von Fay-Siebenburgen, postdoctoral research associate Dr Victor Fedun and postgraduate student Eamon Scullion, all from the University´s Department of Applied Mathematics and members of the Solar Wave Theory Group and the Solar Physics and Space Plasma Research Centre, (SWAT/SP2RC), have addressed this enigma by discovering that Transition Region Quakes power the lower base of the solar corona.
The quakes take the form of mega-tsunamis generated by narrow (a few 100 km radius), long (10-40,000 km) rapidly rising (10-100 km/s) plasma jets. When these jets hit the transition region, they excite a wealth of Transition Region Quakes that have now been observed and modelled for the first time.
The breakthrough has allowed the experts to estimate that at any moment of time there are about 60,000 of these mega-tsunamis splashing and crashing around the Transition Region.
Colleagues at SP2RC, and in SWAT, devoted many years of research to understand this energy balance and wave processes of the solar atmosphere, using a combined approach of analytical theory, numerical modelling using a supercomputer Iceberg in Sheffield and the UKMHD Cluster in St Andrews, as well as joint satellite observations involving more than one spacecraft simultaneously.
The next step for the team will be to investigate the properties of this torrential sea and focus on the details of transferring the tsunami energy into plasma heat.
The news comes as the University of Sheffield launches a unique venture entitled Project Sunshine, led by the Faculty of Science. The Project aims to unite scientists across the traditional boundaries in both the pure and applied sciences to harness the power of the sun and tackle the biggest challenge facing the world today: meeting the increasing food and energy needs of the world´s population in the context of an uncertain climate and global environment change. It is hoped that Project Sunshine will change the way scientists think and work and become the inspiration for a new generation of scientists focused on solving the world´s problems.
Professor Robertus von Fay-Siebenburgen from the University of Sheffield´s Department of Applied Mathematics and Head of SP2RC, said: "This is indeed a very promising and fantastic result. We may now get a step closer to resolve one of the greatest puzzles of astrophysics - why the atmosphere of stars, like the Sun, is so much hotter than its surface.
"A number of international space missions are devoted to studying the heating of the solar atmosphere. With the Japanese-lead Hinode satellite on board the high-resolution UK-built EIS camera that we have used in this research, we were very lucky to observe these massive and energetic waves. This leap forward will certainly help us reveal the secrets of the Sun."

Clamoroso hand effect azzoppa l'antenna dell'iPhone4

I radioamatori lo chiamano "effetto mano" e succede con tutte le radio. Basta toccare una manopola o lo chassis con una mano e gli effetti capacitivi indotti possono determinare un calo o un innalzamento dell'intensità di segnale ricevuto. Ma l'effetto mano riscontrato nei primi giorni di commercializzazione sul nuovissimo Apple iPhone 4 rischia di provocare un disastro. YouTube si sta popolando di filmati che dimostrano come sia sufficiente impugnare lo smartphone con la mano sinistra per determinare una netta diminuzione del campo elettrico indotto. Tanto netta da causare la caduta delle conversazioni. Per ovviare all'inconveniente è opportuno utlizzare un guscio di gomma. Ma dal punto di vista industriale potrebbe essere un bel problema riprogettare board e antenna e modificare di conseguenza le linee di produzione. Che succede adesso?

RadioTV Forum 2010, video del seminario radio digitale

F, l'amico lettore che frequentemente ha la bontà di istruirmi sulla componentistica elettronica e la micro elaborazione per applicazioni di radiofonia numerica, mi segnala la presenza sul sito Web dell'associazione Aeranti Corallo (sezione "Galleria Eventi") delle riprese video degli interventi che si sono susseguiti nel corso del seminario "Problematiche dell'avvio della radiofonia digitale in Italia", in occasione del recente RadioTV Forum 2010 (Roma, maggio 2010).
La pagina risulta accessibile a questo indirizzo. Qui di seguito propongo gli "appunti" - molto personali ma del tutto condivisibili - presi da Francesco durante la visione dei filmati degli interventi di RaiWay e Aeranti.

1) FM "forever", niente switch-off FM, come dicono si farà in UK e Francia.
2) T-DMB/DAB+ deciso, tutte le altre tecnologie in Italia non fungono (iBoc,FMextra,DRM+)
3) Vanno in delegazione in Corea a spiegare ai Coreani le caratteristiche delle Radio
Riceventi Digitali adatte al mercato italiano (è incredibile,non basta mandar
loro una e-mail, vanno a chiedere qualcosina... Di speciale?)
Avremo le radio con il bollino ADR, come con la TV digitale, il bollino del consorzio DTVi
4) La Radio Digitale va sulle frequenze nuove lasciate da TV analogica , quindi a tappe,
sul territorio nazionale a partire dall'anno venturo.. Epoca non specificata (c'è tutto un casotto di autorizzazioni)
5) I blocchi sono nel canale E12(4 blocchi) , E13 (ma solo 4blocchi invece di 6 , quindi
i militari oppure chi altro si è tenuto 2 blocchi ? Poi, anche canale VHF E10 e canale E6 , notizia non pubblica. Ma sarà proprio così?
Sempre dopo lo switch off. Avrò capito bene? La RAI pubblica si contenta di un solo blocco, ma in SFN . Come sono carini con i privati li hanno blanditi e seguiti per 2 anni!
6) Per via di legge Gasparri si permette solo ai possessori di frequenze analogiche di prendersi quelle digitali, a gratis , per 20 anni, senza gara, basta chiedere (dovevano farlo entro fine aprile).
7) Tutti hanno fatto richiesta ed hanno esaurito le slots . Ora il ministero deve
controllare se hanno i requisiti (c'è da rotolarsi dalle risate, non hanno il "catasto" delle
frequenze radio, forse solo TV, che cavolo faranno?!)
8) Ma non sono un po' troppe e con troppa capacità trasmissiva, sicuramente inutilizzata
per molti anni? Ma no, basta che si consorzino e trasmettano per il 30%: possono così occupare tutto! Insomma, nessun nuovo deve entrare, lo potrà fare solo pagando dazio ai vecchi "red baron". Una vera societa' "economicamente liberale".
9) E come si fa a costruire la nuova rete, vista la crisi ? Non havvi un euro,
che è un euro, gli hanno tagliato pure i fondi statali. Ma ci pensa mamma RAI! Che fa tutto e poi offre i servigi a tutta la plebe, al costo di un "dipendente per radio" (prezzo dipendente-radio plebea, non radio pubblica RAI)
10) RAI e privati piccoli o comunitari, si vogliono bene , si amano ora (nel passato no)
"E te credo!", dicono a Roma (vedi anche famosa battuta irripetibile di Ricucci).
11) E gli altri ? Mediaset, etc? Pure loro frequenze a gratis... I suppose.

I commenti li condivido in toto, specialmente per la parte riguardante assegnamenti "dinastici" e blocco vitalizio contro nuovi entranti. Continuo a ritenere che non possiamo dare per scontata l'introduzione del DAB+ in Italia, anche se le premesse di questo 2010 sono più favorevoli che in passato (o almeno lo erano fino agli annunci relativi ai draconiani tagli previsti dalla finanziaria). La mia personale sensazione è tuttavia che se verranno davvero implementati in questo modo, qualcuno finirà per sollevare pesanti eccezioni al livello di Unione Europea a causa dei possibili sbilanciamenti a favore degli incumbent. Se il digitale rappresenta una buona occasione di fare "nuova" radiofonia (con tutto il rispetto per i livelli di eccellenza raggiunti dalla nostra editoria pubblici e privati, un patrimonio di qualità che certo non deve andare sprecato), francamente non vedo come questo modo di procedere possa essere considerato adeguato.

Nuove regole di spettro per il radiomobile in UE

Lo European Communications Office è in riunione fino a oggi, 25 giugno, nella città svizzera di Baden, per concordare una serie di report e raccomandazioni finalizzate alla ottimizzazione della politica di gestione dello spettro delle radiofrequenze destinati ad alcuni servizi radiomobili. Uno dei punti in discussione è l'uso di politiche più snelle per l'assegnamento delle frequenze a nuove tecnologie radiomobili nelle bande fino ai 3,8 GHz. Si parla per esempio di specifiche WAPECS 'Wireless Access Platforms for Electronic Communications Services’ una proposta normativa che oggi viene già applicata in Europa alle frequenze intorno ai 2,6 GHz. Oggi le infrastrutture più importanti sono quelle del 3G ma l'idea è di rendere più duttile il processo di introduzione di tecnologie alternative con un nuovo approccio normativo.
A Baden si sta discutendo anche di stazioni base "green", attraverso l'implementazione di tecnologie Multi Carrier Base Transceiver Stations (MCBTS). E infine si parla anche di radar anti-collisione per autovetture, una tecnologia nuova e finora poco diffusa ma la cui crescita potrebbe creare conflitti di interferenza con i ponti radio. L'idea in questo caso è di abbandonare lo spettro dei 23 GHz finora sfruttato ed esplorare le possibilità dei radar anti-collisione operativi in una nuova banda dei 79 GHz.
Initiatives in mobile radio
The ECC approved a set of key reports relating to mobile services at its meeting in Baden Switzerland, 21-25th June. In different ways each widens the technology and system opportunities available for operators to provide services to the public.
Two of the areas of work come as ”CEPT Reports”, prepared in response to mandates from the European Commission. This means that the technical conclusions reached are likely to be used within binding measures made for EU member states.
The first is to increase the technical options available for mobile services in bands around 2 GHz. Services in these frequencies presently use the ’3G’ technology, which was introduced in the 1990s and 3G networks are still being extended. But newer technologies are now available, and this Report is a milestone in enabling them to be used. This involves the use of harmonised but generic technical specifications known as ’WAPECS’[1], rather than more detailed ones designed around a specific technology. Nevertheless, the specifications take some account of the types of systems which will use them, in order to achieve the best balance of efficiency through technical flexibility, and efficiency through technical optimisation.
WAPECS specifications are already available in the 2.6 GHz mobile bands, although as they are new they have not yet been widely applied.
On a similar theme, a set of three Reports was agreed as drafts to be sent to the Commission, and sent for Public Consultation before final approval in November. These deal with extending the range of technologies which can be used in the frequencies used by today’s GSM (or ’2G’) system, which is still the backbone of today’s mobile services used by the general public. It is essential that the existing services, and other services in adjacent bands, continue to work effectively and without additional interference as operators transfer mobile phone users to newer, more data-friendly technologies.
Saving money and greening mobile radio. Thirdly, the ECC approved an ECC Report on Multi Carrier Base Transceiver Stations (MCBTS). These are GSM base stations which pass multiple carrier signals, instead of just one, through common components such as amplifiers, filters, etc.. This saves costs, which enables better coverage to be provided and reduces energy consumption, but MCBTS systems are in principle less easy to engineer compatibly with other services on adjacent frequencies. The new ECC Report 146 examines how the lower spectrum performance of MCBTS impacts on other services. The planning and implementation guidance of the report shows that the extra impact of MCBTS is for most cases negligible compared with conventional systems.
Avoiding road collisions
On-car anti-collision radar (SRR) is in its infancy, but may bring significant safety benefits. There are very few cars equipped so far, but as its use becomes more widespread the temporary frequencies which the early systems use would eventually cause unacceptable levels of interference to other services, notably scientific services and fixed links. Therefore the relevant ECC Decision cuts off the use of the present 24 GHz frequency from 2013. A new band at 79 GHz is open for SRR and the technology to use it is under development.
A pair of CEPT reports prepared for the Commission and now finally approved review the state of technology development at 79 GHz and the implications of extending the tenure of SRR at 24 GHz, as well as the technical possibilities for an alternative band at 26 GHz. The report sets out the limited opportunities and significant constraints for both 24 GHz and 26 GHz, and confirms the state of technology development at 79 GHz. The ECC is advising the Commission to continue to focus efforts for SRR on the 79 GHz frequency.

[1] ’Wireless Access Platforms for Electronic Communications Services’

HD Radio, in Romania proseguono i test europei

Non ho ovviamente modo di controllare, ma secondo questo comunicato della European HD Radio Alliance (il direttore generale è l'italiano Andrea Sentinelli), a Bucarest in Romania è partito il test del sistema digitale Ibiquity/HD. Le prove sono in corso sul network di Radio Guerrilla, per ora sulla frequenza dei 94.8 MHz della capitale.

HD Radio Trials Launched in Romania on Radio Guerrilla 94.8 in Bucharest

Launch Event Hosted by 2M Prima Telecom Highlights Benefits of the Technology for European Broadcasters

Bucharest, Romania – June 22, 2010 – 2M Prima Telecom, an operator of television and radio stations in Romania and reseller of broadcast transmission equipment, recently hosted an event in Bucharest, Romania to commemorate the launch of HD Radio Technology on Radio Guerrilla, 94.8 in Bucharest. The event was co-sponsored by Harris Corporation’s Broadcast Communications Division and the European HD Radio Alliance (EHDRA) and drew attendees from the National Authority for Communications Administration and Regulation (ANCOM), the National Council of TV and Radio Broadcasting (CNA), the Radio and TV Broadcasting Association (ACD) and numerous broadcasters.
“HD Radio Technology offers tremendous benefits for Romania and throughout Europe,” said George Pletea, Radio Manager for 2M Prima Telecom and organizer of the event. “We were very satisfied with the initial tests on our station in Baia Mare and are impressed with the technology’s ability to add additional program channels as is being done on 94.8 with the addition of two ‘multicast’ channels.”
“Harris is pleased to have supplied the necessary broadcast equipment and support for the Bucharest HD Radio trials,” said Mathias Eckert, Regional Director of Central Europe, Harris Broadcast Communications. “As a worldwide leader in digital broadcasting solutions, Harris is committed to offering superior products to ensure the success of digital broadcasting around the world and commends all those involved in these HD Radio trials for their vision.”
“On behalf of the European HD Radio Alliance, I congratulate 2M Prima Telecom, Guerrilla Radio and Harris on the successful launch of HD Radio trials in Bucharest,” said Andrea Sentinelli, General Director of EHDRA. “The interest in HD Radio Technology and the benefits it offers has been increasing dramatically in Europe and these trials will further highlight its suitability as a solution for the digitization of radio.”
HD Radio broadcasting offers listeners of AM and FM radio the quality, choice and interactive services that consumers have come to expect from digital technologies. From iTunes® Tagging to real-time traffic and location-based concierge information to premium content, HD Radio Technology’s advanced services are rapidly becoming an important complement to its signature crystal-clear sound and expanded audio programming. Potential HD Radio telematics services include advanced navigation, premium content, mobile entertainment and targeted data services.

About 2M Prima Telecom
2M Prima Telecom has operated radio and television stations in Romania since 2002, and has equipped over 100 sites with transmitting equipment, antenna systems and combiners. It has also fully equipped and placed in operation several broadcast studios. Along with a team of professionals, 2M Prima Telecom is an experienced TV and FM systems integrator, providing everything for the project from the microphone to antenna - everything the broadcaster needs.
2M Prima Telecom saw opportunities in Romania for the HD RadioTM system, and after the demonstration “HD Radio – Discover it in Baia Mare” in September 2006, we are here today in 2010 with the first official Romania HD Radio broadcasts also featuring multicast.

About Guerrilla Radio
Guerilla Radio is a Romanian FM radio station broadcasting from Bucharest. The station's target audience is young middle-class people between the ages of 25 and 34. Despite launching only in 2004, it is currently one of the most popular stations in Romania, with a market share of 8.7%. Aside from FM radio, its broadcasts are also available through the Internet, via streaming. Its slogan is "Eliberadio" (a portmanteau of "eliberare", meaning freedom, and "radio"). The station is known for its socially-liberal viewpoint. Additional information about Guerilla Radio is available at www.radioguerrilla.ro.

Cercando altre informazioni ho trovato questa pagina in rumeno dedicata al sistema HD Radio e alcuni post nei forum specializzati. Per esempio questo (si capisce abbastanza anche senza Google Translator):

Radio Guerrilla HD

In premiera absoluta in FM-ul romanesc, Radio Guerrilla face pasul inainte si din punct de vedere tehnologic, emitand, incepand de astazi, 13 mai 2010, atat analogic cat si digital HD Radio.
Dupa 6 luni de implementare, probe si teste, Radio Guerrilla a trecut, incepand de astazi, 13 mai 2010, de la tehnologia de emisie analogica la cea digitala HD, Radio deocamdata in Bucuresti, in curand in toata reteaua, fiind primul post de radio romanesc care se poate lauda cu asa ceva.
Trecerea la "radioul digital" este cea mai spectaculoasa imbunatatire adusa tehnologiei de emisie radio, de la introducerea acestuia in banda FM in urma cu 50 de ani, "saltul" fiind similar cu cel al trecerii televiziunii la emisia High Definition.
Tehnologia digitala radio poate fi utilizata atit de statiile care emit in banda FM cit si cele care emit in banda AM. Aceasta permite transmiterea simultana a 4 programe radio pe aceeasi banda de frecventa, la o calitate a sunetului net superioara radioului analog.
Daca ai un Receiver HD Radio, poti receptiona Radio Guerrilla pe frecventa 94,8 FM, atat analogic cat si digital, simultan, impreuna cu alte 2 posturi de radio.

Non vedo invece riferimenti espliciti nel sito Web, molto ben fatto, dell'emittente che sta sperimentando la radio digitale ibrida. E' del tutto evidente che i potenziali di sviluppo della radiofonia digitale "in band" (sulle stesse frequenze dell'FM) in modalità retrocompatibile con i ricevitori già esistenti, sono più elevati in nazioni come la Romania, dove è presumibile che anche nei grandi centri urbani ci siano più spazi liberi nello spettro dell'FM. HD Radio genera un segnale misto analogico/digitale che occupa facilmente oltre 200 kHz, essendo stato pensato per la regolamentazione USA, con intervalli di guardia di 400 kHz. In Italia sarebbe per il momento impensabile se non nelle aree a scarsa densità abitativa. Per quanto concerne il test rumeno, non mi è molto chiaro quale possa essere l'eventuale strategia commerciale che faccia seguito a queste prove. In teoria sarebbe possibile importare i ricevitori e i tuner di costruttori come Sony, ma con quale tipo di marketing a supporto? Comunque sia, mi sembra chiaro che in molte nazioni europee un sistema come HD Radio può godere di prospettive molto più interessanti rispetto al DAB, soprattutto nel mercato dell'emittenza commerciale, dove l'appeal di una tecnologia abbastanza leggera sul piano infrastrutturale può essere molto forte e le opportunità di alleanza con le catene della grande distribuzione di elettronica di consumo sono molto numerose.

Gemini, Perseus "si allarga"


E' in corso a Friedrichshafen l'annuale manifestazione fieristica dedicata alle tecnologie radioamatoriali. Microtelecom e Nico Palermo hanno presentato ufficialmente la novità Gemini, una "espansione" verso le VHF del Perseus. Gemini è un ricevitore SDR con due ingressi RF "condizionati" (cioè con preselettore) separati per una copertura da 27 a 170 MHz. In più ci sono due ingressi non condizionati (la preselezione eventuale è esterna) che offrono l'accesso diretto alle possibilità di conversione dell'A/D converter. Questi due ingressi hanno una ampiezza di banda da 1 a 500 MHz.
Prezzi e dettagli commerciali verranno annunciati a settembre.

21 giugno 2010

Radio Lavabo

Intercettata da Andrea B. nella blogosfera la emblematica vicenda dell'artista canadese Amanda Christie e dei suoi interessi nei confronti dei lavandini utilizzati come ricevitori radio. Tutto parte da Sackville, località canadese sede degli impianti in onde corte di Radio Canada. Gli abitanti della cittadina del New Brunswick segnalano da sempre lo strano fenomeno delle voci in tutte le lingue che fuoriescono dai lavandini delle cucine e da altri oggetti e accessori metallici nelle loro abitazioni. Sono i tubi in rame dei vecchi edifici che agiscono da antenna e dai vari contatti che fungono da diodo raddrizzatore. Le vibrazioni dell'audio che modula il segnale RF subirebbero poi una amplificazione, come nell'altoparlante di un grammofono.
Amanda pubblica sul suo blog un filmato della sua ultima installazione a Sackville, davanti agli uffici di Radio Canada, dove la performer situazionista, armata di saldatore, predispone un impianto idraulico e prova persino a calcolarne la lunghezza ottimale in base alla frequenza da ricevere. Purtroppo il tentativo non riesce e non hanno successo neppure le altre installazioni situate a breve distanza dalle antenne. Ma Amanda non sembra essersi data per vinta. Da vedere anche la sua performance Transmissions, "per radio a onde corte, proiettori 16 mm e sogni" da poco presentata all'Halifax Independent Filmmakers Festival.

20 giugno 2010

Quarant'anni fa, la rivoluzione di Alto Gradimento

Surreale - e come potrebbe essere altrimenti? - intervista di Repubblica a Renzo Arbore e Gianni Boncompagni in prossimità del 40esimo anniversario di Alto Gradimento. La prima trasmissione di quella che avrebbe dovuto intitolarsi "Musica e puttanate" (la combriccola di conduttori e ospiti fece di tutto per mantenersi fedele alla mission, centrando l'obiettivo in pieno), andò in onda il 7 luglio 1970. Antonio Gnoli, che firma il pezzo, sostiene che fu la sola rivoluzione riuscita in un tempo in cui si parlava molto di cambiare il mondo.
Ma come nacque Alto Gradimento?

Arbore: «Io venivo da Per voi giovani, Gianni invece si era abbrutito dietro Tre uno Tre Uno, che era uno spazio importante, ma di una tristezza infinita».

Boncompagni: «Tu sostieni che si piangeva molto».

A: «E non è vero? Ti ho anche sentito singhiozzare davanti all'ascolto di certe telefonate».

B: «Era la prima volta che gli ascoltatori potevano intervenire in diretta. Ma giuro che non ho mai pianto».

A: «Forse tossivi. Fatto sta che dopo quelle due esperienze io ti dissi: andiamo a proporre un programma di evasione che faccia ridere perché qui non ride più nessuno. Andammo dal direttore e gli sottoponemmo una trasmissione dal titolo: "Musica e puttanate"».

B: «Ci guardò incredulo. Poi tu proponesti: "Basso Gradimento" e io dissi meglio alto che basso».

A: «Iniziammo senza partner, con un foglio bianco davanti e una pila di dischi da trasmettere».

B: «Cominciammo effettivamente col dire un sacco di puttanate».

A: «Erano piccole amenità, ti ricordi che per il 14 luglio scherzammo sulla presa della Bastiglia?».

B: «La pastiglia».

A: «No, dicevamo: chi è che si è preso la Bastiglia? Poi tu Gianni avesti l'idea di andare all'aeroporto e registrasti la frase che divenne il primo tormentone radiofonico: "Il signor Ciprandi è desiderato al banco dell'Alitalia"».

B: «Ma come fai a ricordarti quelle cazzate?».

A: «Era tua, ho solo più memoria di te. Poi ci inventammo che avevamo avuto una raccomandazione dal ministro dell'Imballaggio Onorevole Pacchettini».

B: «Spiegami qual è il segreto della tua memoria».

A: «È inutile che fai finta di non ricordare, questa puttanata tu la raccontavi perfino alle tue figlie!».

19 giugno 2010

1943: lo sbarco in Sicilia depistato da un cadavere-spia

Una vicenda bellica sapientemente ricostruita dallo scrittore Ben Macintyre (già autore di una biografia della celebre spia doppiogiochista Eddie Chapman, alias Agent ZigZag), fornisce un retroscena macabro e avventuroso del successo ottenuto dagli Alleati con lo sbarco in Sicilia del 1943. Il controspionaggio britannico riuscì a organizzare, attraverso l'operazione Mincemeat (carne trita), una formidabile manovra di depistaggio, convincendo i tedeschi che il "vero" bersaglio dell'operazione navale non fosse la Sicilia ma la Grecia.
Nei mesi precedenti, i servizi britannici fecero in modo che sulle coste di Huelva fosse rinvenuto il cadavere di un presunto maggiore dei Royal Marines. Il corpo dell'ufficiale aveva addosso documenti segreti che delineavano i piani delle forze navali nel Mediterraneo, indicando appunto la Grecia come possibile punto di attacco. In realtà il corpo apparteneva a un senzatetto gallese morto probabilmente suicida per aver ingerito del veleno per topi. Gli agenti inglesi costruirono una identità totalmente fittizia e scelsero un punto della Spagna dove operava un agente tedesco già conosciuto al controspionaggio. I tedeschi, come si dice, ingoiarono esca, amo e lenza: grazie alle intercettazioni di ULTRA, che decodificava le trasmissioni cifrate con Enigma, i britannici vennero a sapere che i falsi documenti erano stati presi per buoni e che sulla base di quelle informazioni i tedeschi lasciarono la Sicilia assai più sguarnita di quanto fosse consigliabile.
Il libro scritto da Ben Macintyre è stato pubblicato da Bloomsbury, il cui sito pubblica questa intervista all'autore. Il libro rivela che solo nel 1997, sulla tomba spagnola in cui per oltre mezzo secolo aveva riposato il Maggiore William Martin, le autorità britanniche hanno fatto apporre tre nuove righe con il vero nome dello sfortunato proprietario di quel povero corpo: "Glyndwr Michael, Served as Major William Martin, RM"

La stagione delle nubi luminescenti


Nella tarda primavera delle latitudini settentrionali, ha inizio la breve stagione delle nubi noctilucenti, formazioni mesosferiche che dopo il tramonto emettono una luce azzurrina, un effetto a metà strada tra la nube temporalesca e l'aurora boreale, di estremo fascino. Arrivano numerose segnalazioni delle "NLC" dagli astronomi dilettanti nordeuropei (la foto accanto viene dall'Irlanda del Nord). Ecco un recente link sull'argomento da Spaceweather.com. Secondo alcune teorie, le nubi potrebbero essere legate ai meccanismi che determinano le condizioni propagative in E sporadico in FM, che si verificano guarda caso nello stesso periodo. In genere il picco di attività ricorre proprio alla fine dei minimi solari, come quello, assai prolungato, che solo recentemente abbiamo superato.
L'origine del fenomeno è ancora misteriosa. Le prime osservazioni risalgono agli anni della famosa eruzione del Krakatoa nel 1883 e allora si pensò a un collegamento con le ceneri vulcaniche. Tuttavia dopo che le ceneri si depositarono le nubi sono state avvistate ancora, addirittura sotto i 50 gradi di latitudine nord. La missione satellitare AIM (Aeronomy of Ice in the Mesosphere), della NASA, ha stabilito che a emettere la luce sono formazioni di particelle di ghiaccio a circa 85 km di altitudine (proprio quella dell'E sporadico) cristalli microscopici di 40-100 nanometri di diametro.

Recent data from NASA's AIM spacecraft show that noctilucent clouds (NLCs) are like a great "geophysical light bulb." They turn on every year in late spring, reaching almost full intensity over a period of no more than 5 to 10 days. News flash: The bulb is beginning to glow. Jesper Grønne photographed a bank of NLCs rippling over Silkeborg, Denmark, on June 1st. "I made a 3-hour movie of the phenomenon," says Grønne. "There was a lot of activity." Lars Zielke of Tvis, Denmark, witnessed the same display. "They were visible due north near the horizon. The clouds were not spectacular compared to others I've seen, but it's a start."
There is a well-known correlation between noctilucent clouds and the solar cycle. NLC activity tends to peak during (and just after) years of solar minimum, possibly because low solar activity allows the upper atmosphere to cool, promoting the growth of ice crystals that make up the clouds. With the sun slowly emerging from a century-class minimum, the stage could be set for a good season of NLC watching.
Typically, the first NLCs of spring are wan and pale, followed by better displays as summer unfolds.
Observing tips: Look west 30 to 60 minutes after sunset when the Sun has dipped 6o to 16o below the horizon. If you see luminous blue-white tendrils spreading across the sky, you may have spotted a noctilucent cloud.

18 giugno 2010

Saramago na terra de mafia e da camorra

E' scomparso lo scrittore portoghese José Saramago e sono andato a cercare sul sito della radio nazionale RDP qualche testimonianza sonora. Ne ho trovate due: una rievocazione di qualche anno fa nel programma "Vidas que Contam", di Ana Aranha e una intervista apparsa con il titolo "A Força das Coisas".
Saramago fu protagonista di un clamoroso fatto editoriale lo scorso anno, quando Einaudi, casa editrice del gruppo Mondadori, si rifiutò di pubblicare la versione cartacea del "Caderno" apparso sul blog dell'ultraottantenne autore, dichiaratamente comunista, filopalestinese, antimondialista. Ma i suoi richiami all'integrità, ai valori profondi della democrazia, come in questo recente intervento



incarnavano la radicata tradizione che va dai profeti della Bibbia ai moderni poeti civili. Una voce che rovescia gli equilibri prestabiliti e deve essere ascoltata.
Sul diario online di Saramago erano apparsi due interventi al vetriolo sull'Italia di Berlusconi (questo e questo). Einaudi - da sempre editore dei suoi romanzi - rifiutò di pubblicare i Quaderni, poi editi da Bollati Boringhieri, dichiarando tra l'altro che:
«Si tratti di lui o di qualsiasi altro esponente politico, di qualsiasi parte o partito, l’Einaudi si ritiene libera nella critica ma rifiuta di far sua un’accusa che qualsiasi giudizio condannerebbe.»
Saramago aveva scritto tra l'altro: "Realmente, na terra da mafia e da camorra, que importância poderá ter o facto provado de que o primeiro-ministro seja um delinquente?" Einaudi accampò come scusa la volontà di non fare del vilipendio ma la realtà era diversa e molto semplice. Se il libro fosse uscito il padrone si sarebbe trovato nella inusitata situazione di dover denunciare sé stesso per diffamazione, cosa che francamente non avrebbe retto. In questi casi la censura è di gran lunga preferibile. Tanto più quando è uno strumento così familiare...









Canada: chiude definitivamente l'avventura DAB

In seguito alla comunicazione da parte della CBC della imminente chiusura degli impianti DAB Eureka 147 in funzione in Canada da oltre dieci anni, il regolatore locale CTRC ha revocato le licenze concesse nel 1998 in banda L. E' l'atto notorio della morte della radio digitale DAB in Canada. Forse la decisione preclude a una svolta verso l'adozione del sistema HD Radio varato dal grande cugino nordamericano?

Broadcasting Decision CRTC 2010-381

Ottawa, 15 June 2010

Canadian Broadcasting Corporation
Montréal, Quebec
Application 2010-0868-1, received 19 May 2010

CBME-DR-1, CBM-DR-1, CBF-DR-1 and CBFX-DR-1 Montréal – Revocation of licence

1. The Canadian Broadcasting Corporation has advised the Commission that it will cease operation of its digital radio transmitters CBME-DR-1, CBM-DR-1, CBF-DR-1 and CBFX-DR-1 Montréal.

2. In Operation of new transitional digital radio undertakings in Montréal, Decision CRTC 98-498, 19 November 1998, the Commission authorized the addition of the aforementioned transmitters.

3. Given the licensee’s request and pursuant to sections 9(1)(e) and 24(2) of the Broadcasting Act, the Commission revokes the broadcasting licence issued to the Canadian Broadcasting Corporation for CBME-DR-1, CBM-DR-1, CBF-DR-1 and CBFX-DR-1 Montréal, Quebec.

Un futuro di radio digitale (Ibiquity) per Apple?


Una richiesta di brevetto appena depositata da Apple fa esplicito riferimento alla radio digitale Ibiquity, HD Radio, come sistema in grado di trasmettere metadati che possono consentire di implementare servizi di ricerca e gestione di contenuti trasmessi via radio. La "patent application" si intitola "Digital Radio Tagging Using an RF Tuner Accessory" e menziona per la verità anche l'RDS della FM analogica. Qui il riferimento al testo completo della richiesta, numero depositata allo USPTO. Naturalmente nella blogosfera si è scatenata una tempesta di illazioni che danno per scontata la presenza di un ricevitore HD Radio nei prossimi iPod e iPhone 5. Questa la nota pubblicata da Apple Insider, che giustamente ricorda la collaborazione tra Apple e Ibiquity per il tagging di brani trasmessi via HD Radio e acquistabili sull'iTune Store.

Apple exploring HD Radio for future iPods, iPhones

By Neil Hughes

The addition of an HD Radio receiver to future handheld devices from Apple could allow users the ability to scan and search through live radio content without having to channel flip.

A new patent application from Apple this week centers around HD Radio, a trademarked wireless radio format owned by iBiquity, which allows both AM and FM radio stations to simulcast digital and analog audio within the same channel. The application suggests that future handsets from Apple, such as the iPod or iPhone, could embrace HD Radio technology to allow users greater flexibility when listening to broadcast media.
Entitled "Digital Radio Tagging Using an RF Tuner Accessory," the application states that users could use a handheld device to scan all stations, or only for stations delivering high-quality digital audio content. Collecting a list of digital stations and the accompanying "raw digital data" broadcast with them would allow users to scan and search stations based on the content that is currently playing, or a number of other factors included in the data.
"Enhanced metadata and searching can provide the listener the ability to refine station choices without having to listen at length to any particular station, and further can facilitate tagging broadcast tracks for subsequent access and/or purchase," the application reads.
With respect to tagging and purchasing tracks, Apple already offers a similar feature on its most recent iPod nano, which features a built-in FM radio. The iPod nano's iTunes Tagging feature allows users to tag songs they like when they hear them on the radio. Songs can then be previewed and purchased from iTunes when synced with a computer.
But Apple's new portables could go beyond FM with an HD Radio tuner, allowing full integration with HD Radio -- a feature that has been rumored for some time. The system describes both an external radio receiver, wirelessly transmitting audio and data to the portable device. It also suggests that such data could be shared with a stereo system in a vehicle.
Last November, The Wall Street Journal reported that Apple was in talks with iBiquity to bring HD Radio to future models of the iPhone and iPod touch. At the time, the trademark holder released the Gigaware HD Radio Receiver, a hardware accessory that -- along with a free App Store application -- allows users to listen to HD Radio broadcasts of local stations.
Apple and iBiquity partnered in 2007 to bring the iTunes Tagging feature to devices that receive the broadcast medium. Like with tagging on the iPod nano, iTunes Tagging with HD Radio allows users to "tag" songs they hear for a later purchase via the iTunes Store.
HD Radio was one of Microsoft's main selling points of the Zune HD, the portable media player that the Redmond, Wash., software giant hoped to position against Apple's industry leading iPod touch.

Non resta che attendere gli sviluppi. Il brevetto menziona in realtà anche i metadati trasmessi via RDS e quasi mi fa pensare che Apple abbia letto con attenzione la proposta di RadioDNS. Quando lo scorso anno è stato annunciato l'iPod Nano con avanzate funzioni di tagging abbinate al tuner FM (analogico) integrato, avevo fatto osservare la scelta da parte di Apple di supportare una tecnologia meno recente rispetto a HD Radio, utilizzata invece per il nuovo player Microsoft ZuneHD (che non mi risulta aver avuto soverchio successo). Naturalmente, la presenza di HD Radio in un dispositivo venduto in milioni di pezzi rappresenterebbe un formidabile incentivo per i broadcaster americani nel continuare a dispiegare una tecnologia finora ampiamente snobbata dal grosso degli ascoltatori. All'inizio del 2010, la FCC ha tra l'altro autorizzato le emittenti ad aumentare la potenza della componente numerica del segnale ibrido HD Radio in FM, per ovviare ai problemi di scarsa ricevibilità all'interno degli spazi chiusi. Più recentemente, alcune stazioni in AM hanno invece lamentato problemi di interferenza che stanno spingendo diverse emittenti a rinunciare a HD Radio in onde medie. Era una tendenza prevedibile, considerando che in AM il vantaggio qualitativo del segnale digitale è molto più discutibile. In FM, invece, un sostegno indiretto da parte di Apple potrebbe determinare un punto di svolta. Soprattutto dopo la decisione da parte di AT&T, operatore esclusivo di iPhone negli Stati Uniti, di abolire le tariffe flat senza limitazione sul volume di dati scaricabili, limite che potrebbe rendere alquanto costoso l'ascolto di stazioni radio in streaming sull'infrastruttura mobile. Il brevetto depositato da Apple sembra proprio una risposta a questa decisione e potrebbe rilanciare il concetto di terminale ibrido in un contesto di convergenza di infrastrutture e linguaggi.

17 giugno 2010

La preistoria telefonica della radio

Le origini "cablate" del concetto di broadcasting sono oggetto di questo interessante studio di Gabriele Balbi appena pubblicato da Bulzoni Editore. Balbi, alessandrino, è un giovane ricercatore post-doc in Storia e teoria della comunicazione presso l'Istituto di media e giornalismo della Università della Svizzera italiana di Lugano e l'argomento di "La radio prima della radio" (240 pp., 20 euro) è l'Araldo Telefonico, un servizio che ben prima della diffusione commerciale e "circolare" dell'invenzione di Marconi diffondeva musica e notizia attraverso i fili del telefono nella città di Roma prima e successivamente anche a Milano e Bologna. Prima della radio esisteva insomma la filodiffusione e il modello importato in Italia dall'ingegner Luigi Ranieri era stato sperimentato anche in altre nazioni. Con il diffondersi della tecnologia di radiotrasmissione via etere, la rete telefonica prese definitivamente un indirizzo diverso, quello della comunicazione punto-punto che aveva ereditato dalla rete telegrafica. L'etere per il broadcasting, il filo per il punto-punto: una dicotomia che ha retto fino all'avvento di Internet e che ora viene messa in forse dal concetto di streaming definitivamente affermatosi anche sulle infrastrutture basate su Internet Protocol, siano esse cablate o wireless come la radio. E' uno strano percorso fatto di alternarsi e rimescolarsi di approcci, che il testo di Balbi rintraccia fino agli inizi della "diffusione circolare", nei primi anni del Novecento. Un libro conciso ma documentatissimo, che riprende un argomento che avevo sentito trattare qualche tempo fa da Massimo Temporelli, del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano (del resto citato nella pagina dei ringraziamenti di questo volume).
L'introduzione è del sociologo dei media Peppino Ortoleva, la collana in cui è pubblicato è diretta dallo storico Franco Monteleone. Ci sono tutti gli ingredienti per fare immediatamente posto sul vostro scaffale per "La radio prima della radio". In attesa che da Bruno Mondadori esca, sempre di Gabriele Balbi, quella "Storia sociale del telefono in Italia" che nel 2008 lo studioso aveva presentato come tesi di laurea.

Terapia in onda su Radio Dynamo


Sta per partire, anzi parte con una diretta di tre ore dalle quattro del pomeriggio di oggi, giovedì 17 giugno, un progetto che mette al centro l'arte meravigliosa e difficile della comunicazione, del reciproco scambio tra chi esprime e chi ascolta. Oggi al Blue Note, tempio milanese del jazz, è stata presentata Radio Dynamo, nuova emittente Web collegata a Dynamo Camp, una iniziativa nata nel 2007 da Fondazione Dynamo, presieduta da Vincenzo Manes di gruppo Intek (importante holding italiana di partecipazioni industriali).
Dynamo Camp (parte del circuito internazionale A Hole in the Wall, finanziato dall'attore Paul Newman) è una fondazione che offre ogni anno a centinaia di bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche - in particolare i piccoli ammalati di leucemia e altri tumori, ma anche diabetici e vittime di sindromi neuromotorie - la possibilità di trascorrere, in una bellissima struttura dell'appennino pistoiese affiliata al WWF un periodo di vacanza e "terapia ricreativa". Dal 2007 a oggi sono più di mille i bambini che insieme alle loro famiglie, ai medici e ai volontari, hanno trovato nel Dynamo Camp un breve momento di svago e affiancamento.
Gli ospiti del Camp, spesso costretti a subire pesanti protocolli di trattamento farmacologico, sono impegnati in numerose attività fisiche e ricreative, recuperando lo stimolo necessario per tollerare e spesso per reagire ancora più positivamente alle cure mediche.
Al Dynamo Camp era già in funzione un laboratorio di scrittura creativa e una vera e propria stazione radio interna utilizzata per dare libera espressione agli ospiti della struttura. Da questa piccola radio interna nasce adesso Radio Dynamo, con l'aiuto dell'indirizzo artistico di Radio DeeJay e le tecnologie e la banda di Telecom Italia. Il coordinatore del progetto è una nostra vecchia conoscenza: Niccolò Lupone, giovanissimo uomo di radio che agisce circondato da una piccola squadra di tecnici e "inviati". Sì perché l'obiettivo di Dynamo Radio, come ha spiegato Serena Porcari, vicepresidente esecutivo di Dynamo Camp, è portare all'esterno l'esperienza vissuta dagli ospiti del Camp. All'esterno dove? Verso le strutture, gli ospedali pediatrici, i centri specializzati e soprattutto le case famiglia allestite dalle associazioni presenti sul territorio, luoghi lontani da quell'oasi sull'Appennino ma ricettivi nei confronti del messaggio di Radio Dynamo. Come mi ha spiegato
Niccolò, in realtà c'è anche l'intenzione di coinvolgere i bambini che non possono usufruirne nella stessa atmosfera di creatività "terapeutica" del Dynamo Camp. Oltre allo studio vero e proprio operativo al Camp, Radio Dynamo può contare su uno studio di postproduzione a Milano e su una squadra esterna incaricata di raccogliere i contributi che l'emittente metterà online coinvolgendo appunto i piccoli pazienti di altre strutture. La Radio si appoggia evidentemente anche a un sito Web, che funge da ulteriore canale di interattività.
Vorrei scrivere molto di più su una iniziativa che mi coinvolge profondamente, emotivamente. Ho svolto il mio servizio civile in una struttura (pubblica) per giovani affetti da gravi patologie neuromotorie e lo spirito che anima il Dynamo Camp - una organizzazione no profit ma privata - è identico a quello che tanti anni fa mi ha lasciato dentro un'impronta dai contorni ancora netti. Tanto da permettermi ancora di muovermi intorno a essi.
Se volete potete ascoltare la registrazione dell'evento con cui Serena Porcari, Linus, l'oncoematologo Momcilo Jankovic e Massimiliano Tarantino di Telecom Italia hanno presentato Radio Dynamo.



Il 25 settembre prossimo si svolgerà il consueto Open Day del Dynamo Camp: sul sito troverete le informazioni su come contribuire, finanziariamente ma soprattutto attraverso il volontariato attivo. Molto prima dell'Open Day, domenica prossima 20 giugno, si tiene la Festa della Oasi Dynamo (per scaricare il programma) Due occasioni, oltre a Radio Dynamo beninteso, per entrare in contatto con un mondo di fragilità e incertezza che il nostro superficiale edonismo, o l'assurdo attaccamento a una normalità che è pura finzione, ci portano spesso a rifiutare. Ma di cui siamo i primi ad avere un disperato bisogno.